martedì 23 dicembre 2008

Congresso Gen3 in Malesya


Congresso Gen3 in Malesya


Congresso Gen3 in Malesya

Carissimi, abbiamo appena terminato il nostro Congresso Gen3 Malesya-Singapore.
Giorni dove siamo potuti andare in profondità nella nostra vita gen.

Congresso Gen3 in Malesya


Il mio contributo per il Congresso - IVO

Proposta di programma per il congresso gen3 – febbraio 2009


Meditazione, pensiero per la giornata:
- come Chiara vede i gen3
- formula gen3
- GIM nella vita gen3

Invitati:
- incontro con Emmaus e Giancarlo: presentazione e risposte alle domande dei gen3 sulla vita gen3
- incontro con Eli e con pope che hanno vissuto in focolare con Chiara (Doni, Maria Palombo, Anna Paula...)Come è stata la vita con Chiara negli ultimi tempi, risposte alle domande dei gen3
- centri gen3 maschile e femminile (Ago e Nadia...): come è la vita gen3 nel mondo, cosa è fondamentale e importante...

Vita gen3
- vita gen3 nelle zone (congressi, scuole, run4unity...), esperienze, presentazioni...
- vivere la formula gen3 nelle zone, particolarmente i colori...
- come usare correttamente i moderni mezzi di comunicazione (cellulare, internet...), problemi e insidie nella vita gen3
- spazio per la comunione

Conoscere l’Opera come una grande famiglia
- conoscere il Centro dell’Opera (cappella, sala del collegamento...) e i Centri delle famiglie, dei gen, volontari, sacerdoti, gens, focolarini, religiosi...
- visita al focolare di Chiara con spiegazione – tutti i gen3
- presentazione della vita gen2 per i gen3, programma serale... (come ho già scritto in precedenza)

domenica 14 dicembre 2008

Da Gianluca - Napoli - Italia

Ciao Ago,
grazie per questi giorni. Mi pare che, seppure a volte le problematiche si ripetono e non sempre troviamo le soluzioni, il solo mettere GIM tra noi assistenti e condividere le nostre gioie e i nostri dolori ci dia una luce speciale. Proprio a tal proposito mi sono accorto che non ti avevo allegato questa brevissima e semplicissima esperienza di Pietro, un gen3 piccolo, riguardo all'ultimo incontro di formazione dei piccoli. Visto che parla del gioco, e visto che me lo hai ispirato tu con la lettera ai gen3, ti mando pure la spiegazione.
Gianluca
Sono Antonella,
dopo aver avuto un sabato particolarmente impegnativo, ci siamo ritrovati a dover decidere se accompagnare Pietro al suo incontro gen3. Dopo aver verificato il suo desiderio di partecipare, ci siamo raccolti un attimo con mio marito per capire se era volontà di Dio affrontare un viaggio e lasciare tante cose da fare e, soprattutto, mettere da parte la stanchezza. Così di buon ora, siamo partiti ed abbiamo approfittato del tempo libero per visitare una chiesa, passeggiare con nostra figlia e parlare un po’ con calma tra di noi. Pietro era felice dell’incontro e ci ha spiegato alcuni giochi, che ci sono sembrati molto formativi. Sentivamo che per lui era stata una mattinata intensa ed importante, vedendolo anche così disposto a fare tanti atti d’amore concreti.

Sono Pietro,
il sabato avevo rinunciato all’uscita con gli amici per il compleanno di nonno, ma mamma mi aveva promesso di farmi uscire la domenica dopo la formazione gen3 e dopo la S. Messa.
Felice, per accordarmi con i compagni, gli avevo telefonato e loro mi avevano invitato ad andare al cinema. Papà e mamma hanno acconsentito e mamma mi ha accompagnato; ma arrivati davanti al cinema ci siamo accorti che era un film non adatto a me, che ho scelto di vivere contro corrente (veramente non è adatto a nessuno), così in comune accordo con mamma, sono rimasto con lei ed ho aspettato fuori dal cinema l’uscita dei compagni per poter fare una passeggiata con loro e mangiare un pezzetto di pizza. Mi è costato molto, ma capivo la PdV che dice: “non credere che perché sei nel mondo, puoi vedere tutto quello che trasmettono…”. Fuori dalla sala del cinema c’era una fila lunghissima, tante persone. Con mamma ci siamo meravigliati , tanta gente per un film così scadente e di cattivo gusto. Abbiamo potuto parlare delle scelte difficili ma vere, che costano, ma ci fanno sentire bene. Più tardi, a casa, nel controllare i compiti e prepararmi per il giorno dopo, c’era un’aria distesa e di amore reciproco.

Gioco sul "ROSSO" - Dalla Zona di Napoli - Italia

(... Dalla lettera di Ago)
Come vi dicevo, ho conosciuto tanti gen3 anche perché in questi anni ho avuto la possibilità di incontrarvi nelle vostre città, e di leggere tante relazioni che arrivano qui al Centro gen.
Ebbene, ho visto che tanti gen nel mondo, vivono in situazioni molto difficili, a volte al limite della sopravvivenza. Ma se tutti noi siamo una famiglia questo non dovrebbe accadere.

Ho un sogno: facciamo nostro il desiderio che Chiara ha proposto ai primi gen quando a parlato loro della Comunione dei Beni.

Ecco alcuni stralci del suo discorso (vissuto a mo' di gioco):

Pensiero per il Gioco n° 1
“Vorrei mettervi a parte di un pensiero che mi occupa, insistente, e penso sia un desiderio di Dio sul nostro Movimento.
(…) Desidererei vedere i gen, voi gen, cristiani del ventesimo secolo, capaci di realizzare l’ideale di Gesù, così come l’attuavano i primi cristiani.
Anche se siete giovani, avrete sentito dire che i primi cristiani mettevano ogni cosa in comune. Non era obbligatorio, ma la comunione dei beni costituiva una loro caratteristica, molto sentita.
Purtroppo noi cristiani di oggi ci ricordiamo solo del fatto che la cosa non era obbligatoria, ma non pensiamo invece che i primi cristiani mettevano tutto in comune.
(…) Che devono fare allora i gen?
Non badare a ciò che non è strettamente d’obbligo, ma a ciò che a Dio piace, che Egli può desiderare, e, spinti dall’amore verso di Lui, mettere tutto ciò che possiedono in comune.
Logicamente, se qualche gen non se la sente, non va giudicato; può anche non farlo. Però questa non deve essere la regola dei gen, bensì l’eccezione. La norma rimane: mettere ogni cosa in comune.
Svolgimento Gioco n. 1
Ciascuna squadra nel tempo di 5 minuti deve mettere insieme una serie di oggetti che iniziano per la lettera che verrà indicata dal giudice. Ciascun oggetto sarà conteggiato una sola volta; ogni oggetto valido avrà il valore di 500 euro.


Pensiero per il Gioco n° 2
Capirete che, se ciò si attua tra le migliaia di gen del mondo, sarà una rivoluzione.
Chi mai avrà visto un fatto del genere? Tutti i ragazzi si tengono i propri soldi per comprare giocattoli, libri, per divertirsi.
Chi pensa a creare con il suo un capitale messo a disposizione di quelli che ne abbisognano, come facevano i primi cristiani?
Svolgimento Gioco n. 2
Ciascun elemento della squadra, per conto suo, nel tempo di 3 minuti deve scrivere gli oggetti che ha e che ritiene superflui, o perché non li usa oppure perché se ne potrebbe fare anche a meno. Poi in altri 3 minuti dovrà scrivere gli oggetti che non ha e che pensa che potrebbero essergli indispensabili e che quindi pensa di comprare o farsi regalare. Poi tutti della squadra dovranno mettersi insieme confrontare le liste. Sarà assegnato un punto per ciascun oggetto che è superfluo per uno e indispensabile per un altro; ogni punto avrà il valore di 500 euro. È possibile continuare il gioco a casa, scambiandosi questi oggetti per realizzare già tra di noi la comunione dei beni.


Pensiero per il Gioco n° 3
(…) A questo punto qualcuno di voi potrebbe però obiettare: «Ma noi abbiamo pochi centesimi in tasca, che cosa vuoi che rivoluzioniamo?».
La risposta è evidente: siete tanto giovani, ma crescerete. Il vostro studio di oggi è per prepararvi a lavorare; domani guadagnerete e con il denaro formerete un capitale che raccoglierete per sopperire alle necessità di molti; esso sarà capitale di Dio.
Svolgimento Gioco n. 3
Ciascuna elemento della squadra si siede per terra, in fila indiana, lasciando lo spazio opportuno. Al via, nel tempo di 5 minuti ciascuno deve prendere un oggetto con i piedi, fare una mezza giravolta e consegnarlo al compagno che lo segue e che dovrà prenderlo con i piedi, senza farlo cadere a terra. Ogni oggetto arrivato avrà il valore di 500 euro.


Pensiero per il Gioco n° 4
Chi dà infatti il proprio capitale a Dio?
(…) Occorre fare un movimento che consideri i beni come patrimonio di Dio da amministrare per il bene di tutti.
(…) Ecco allora la rivoluzione che dobbiamo fare sotto l’aspetto del capitale, sotto l’aspetto della comunione dei beni: mettere tutto in comune, distribuire tutto il nostro ai poveri. Sarà qualcosa di spettacolare, sarà una gloria di Dio immensa, qualcosa di grandioso, e vedrete le benedizioni di Dio sul nostro Movimento.
(…) Del resto Gesù, a chiunque lo segua, chiede per prima cosa di staccarsi da quanto possiede: «Va’, vendi quello che hai, dallo ai poveri, poi vieni e seguimi» (cf. Mc 10, 21).

Svolgimento Gioco n. 4
Ciascuna squadra rappresenta il governo di un Paese Povero. Avete a disposizione la somma che avete raccolto nei giochi precedenti per dare alla popolazione tutti i servizi per vivere bene e per essere autonomi (scuola, ospedale, strutture per sport e tempo libero, aiuti per l’acquisto di macchinari da lavoro, eccetera). Fate un elenco di tutto quello che fareste. Avete 15 minuti per parlare tra di voi, fare le proposte e scrivere una lista di tutto quello che fareste per lo sviluppo del paese.

Incontro con i gen 2 durante la scuola gen3 in Rep. Ceca

Presentazione ai gen3 della vita gen2

1. L’identità del Gen2 (presentazione con immagini)

2. Capire la necessità di incontrarsi, appartenere a una comunità, decisione di essere gen2
- passaggio da gen3 a gen2 (direttamente gen2), essere sostegno per gli altri (andare insieme), - - essere esempio per gli altri gen, “quando non basta più essere gen3, allora si passa a gen2...”
- maturazione, rapporto con i genitori, con le ragazze, purezza, come uare internet...
- vera scelta di Dio

3. Essere gen come “stile di vita”, esperienze insieme
· “i gen tendono insieme alla santità”, “andare controcorrente”
· esperienze sul rosso
· esperienza dei gen sull’aiuto concreto ad un gen nel sistemare la sua casa
· preghiera per gli altri gen (esami a scuola, malattie)
· comunione, “conosciamo noi stessi”, l’ora della verità
· vita nella casetta gen
· unità nella diversità (ognuno è diverso)

4. Presentazione con immagini di attività gen: vacanze, ritiri, congressi...

5. Canzoni

Scuola Gen3 a Vinor - Rep. Ceca

Conoscenza del significato della Chiesa, del suo passato, presente e delle sue attività

Talvolta si può passare un fine settimana con ragazzi dai 10 ai 16 anni soltanto all’insegna del gioco e del divertimento. È sicuramente buono e i ragazzi ne hanno bisogno. Ma si può anche unire a tali momenti la conoscenza di persone e ambienti interessanti: proprio questo è stato il programma della nostra scuola gen 3 a Vinor...

Parole vive
Appena terminato il campeggio estivo dei ragazzi gen 3, tutti entusiasti, è nata l’idea di utilizzare per loro il lungo fine settimana intorno al 17 novembre [festa nazionale in Repubblica Ceca]. Come luogo d’incontro dei ragazzi provenienti dalla Boemia e dalla Moravia, abbiamo scelto Vinor [circoscrizione di Praga nella quale è sita la cittadella Patto].
Abbiamo iniziato con l’estrazione di Parole di vita. Ognuno riceveva un cartoncino con una frase presa dal Nuovo testamento come “non temete”, “date e vi sarà dato” oppure stralci dalle Beatitudini. Quindi ha cercato nella Bibbia il contesto al quale era legata la propria frase, spiegando in seguito a tutti come l’aveva capita e come aveva deciso di viverla.
Al termine della scuola ognuno ha raccontato come è riuscito a viver la sua Parola e quali esperienze ne sono state il frutto.

Conoscere la Chiesa
Meta del fine settimana è stato conoscere bene la Chiesa del passato e del presente. Il sabato sera abbiamo parlato del significato della Chiesa, di come è stata fondata, del significato dei vescovi e del papa, ma anche del fatto che tutti la formiamo e ci impegnamo di esserne parte integrante. Alla domanda su come dovrebbe essere la Chiesa del futuro, uno dei presenti ha risposto: “Penso che dovrebbe essere qualcosa simile a quello che viviamo qui, una comunità e una vera famiglia.”
Si è spiegato, quindi, che la Chiesa ha cominciato per prima a curarsi dei poveri e degli ammalati, ha iniziato a costruire ospedali, case per i poveri, banche, ha aiutato i giovani o anche ha sostenuto con le sue attvità lo sviluppo della scienza, della cultura e dell’arte.
Il giorno successivo siamo andati a conoscerla al centro di Praga: coi nostri occhi ne abbiamo ammirato la bellezza, il passato e il presente.
Nell’istituto delle suore della Carità di san Carlo Borromeo abbiamo accompagnato le persone a messa. È stata l’occasione di conoscere la vita di coloro che ogni giorno lavorano per gli ammalati, ma anche di visitare i malati, parlare con loro e dare un po’ di gioia, magari con una canzone. Dopo la messa, una suora ci ha parlato di una loro consorella, madre Vojtecha Hasmandova, della quale è in corso il processo di beatificazione.

Il castello e il cardinale come non lo conosciamo
Un’altra fermata, dentro il castello di Praga, è stata la cattedrale, che ci ha fatto respirare la storia passata. Con sacra ammirazione abbiamo percorso il suo interno, considerando quei luoghi così importanti per il popolo ceco e per la sua storia: la cappella di san Venceslao, le tombe dei santi, dei sovrani e dei più recenti arcivescovi. Tutto diceva che la Chiesa è sempre stata qui, che sempre ci sarà e che ha avuto un ruolo importante per il nostro popolo.
Nella cappella del palazzo arcivescovile ci attendeva già il cardinale Miloslav Vlk. Abbiamo iniziato con una preghiera in ginocchio e subito ci è saltato all’evidenza ciò che nella nostra vita è più importante.
Ci siamo quindi presentati, esponendo brevemente il nostro programma di voler conoscere la Chiesa da diversi punti di vista. Son seguiti dei momenti molto belli, nei quali il cardinale ha risposto alle domande che i ragazzi avevano preparato. Come ha scoperto la vocazione al sacerdozio, come è diventato vescovo e cardinale, poi ci ha raccontato alcuni episodi della sua vita, come ha vissuto nel periodo della dittatura, quando lavava i vetri, cosa significa per lui il Movimento dei Focolari e Chiara Lubich. È stata quindi la volta di domande più tipiche dei ragazzi: che gusto di gelato preferisce? per quale squadra di calcio e di hockey fa il tifo? ha mai avuto animali domestici? quanto guida veloce il suo autista? ha avuto paura qualche volta nella vita? vorrebbe essere papa?... Il cardinale ha risposto ad ogni domanda in modo molto semplice e appropriato. L’ultima domanda è tornata ad essere più seria. Petr della Moravia chiede: “Ha paura della morte?” Con molta tranquillità e serietà ha risposto di non aver paura ma, anzi, di attenderla.
Alla conclusione il cardinale ha detto: “Ragazzi, devo dirvi ancora una cosa che ho in cuore.” Tutti han fatto silenzio e hanno ascoltato con attenzione. “Sono convinto che fra di voi qualcuno ha una vocazione, qualcuno che Dio chiama ad una vita religiosa o sacerdotale. Quando sentite che Dio vi chiama, non abbiate paura di seguirlo... Ricordatevi delle mie parole, abbiate coraggio.”
Per tutti sono stati momenti straordinari, momenti di dialogo con qualcuno che prima ci sembrava serio e lontano. Uno dei ragazzi ha detto: “Non credevo che avrebbe risposto anche alle nostre curiosità di ragazzi, me ne vanterò con gli amici.” Un altro: “Mi ha colpito molto quello che ha detto, è un uomo giusto, lo stimo e pregherò per lui.”

Aiuto ai più poveri
Alcuni ragazzi più adulti sono andati dalle suore di Madre Teresa. A Praga c’è un gruppo di cinque suore le quali, come altrove nel mondo, si occupano dei più poveri. Le abbiamo visitate domenica pomeriggio quando, dopo la messa, invitano i poveri al pranzo preparato per loro. In casa era ammesso solo chi dimostrava, attraverso un esame, di non aver preso alcool. Quando siamo arrivati noi, stavano entrando gli ultimi. Tutta la stanza si è riempita di senzatetto. Dopo la preghiera comune, è iniziata la distribuzione dei pasti per le circa 90 persone presenti. I ragazzi portavano i piatti ai tavoli, preparavano il pane, lavavano le stoviglie. È stata una forte esperienza vedere con quale gratitudine i diversi tipi di persone accolgono l’aiuto delle suore di madre Teresa. Abbiamo così potuto conoscere senza pregiudizi quelle persone che in altri momenti vediamo solo per le strade della città.
Abbiamo avuto anche la possibilità di chiedere qualcosa ad una delle suore sulla vita del loro ordine: “Perché ha deciso di aiutare gli altri in questo modo?” La suora ha raccontato che già nell’infanzia si sentiva attratta dal servizio ai poveri. “È vero che non avete neanche la lavastoviglie?” chiede uno dei ragazzi. “Sì, non possiamo avere una ricchezza più grande di quella che hanno i poveri. Non abbiamo la lavatrice perchè i poveri non l’hanno, non abbiamo computer, televisore... Abbiamo solo il telefono perché la gente possa chiamarci per chiederci aiuto.” Ci ha poi detto che alcuni tra i senzatetto hanno creduto in Dio e si stanno preparando al battesimo. Ogni settimana le suore tengono un programma spirituale per i poveri, durante il quale pregano con loro, cantano, leggono letture spirituali. “Come possiamo aiutarvi?” “Abbiamo bisogno di due mani: aiuto e preghiera...”
Siamo partiti con la profonda impressione di non dover essere impassibili verso i poveri attorno a noi.

La varietà della vita della Chiesa
Il gruppo di ragazzi più piccoli ha visitato a Praga il convento degli Agostiniani, nel quale vivono religiosi provenienti da quattro nazioni, che aiutano i poveri, gli ammalati e lavorano con gli studenti. Anche loro ci hanno raccontato della loro vita in convento e della vita di preghiera.

A sera si sono presentati ai ragazzi i loro amici un po’ più grandi: i gen 2. Hanno raccontato esperienze concrete mostrando anche delle foto di alcune loro attività. È stato molto interessante, tanto che qualcuno diceva che già attende di crescere un po’ per diventare gen 2.

Tutto il giorno ha preso l’aspetto di un mosaico con diverse immagini della vita della Chiesa: il passato e il presente, l’aiuto ai poveri e indigenti, l’incontro con il cardinale, la vita in un ordine religioso ma anche l’esempio degli amici più grandi. Per tutti ci sono state molte occasioni di sprone a riflettere e imitare. Tutti siamo infatti parte integrante di una Chiesa come di una grande variegata famiglia.

Jan Vratny (Ivo)

giovedì 11 dicembre 2008

Da Davao

Ecco le domande per adesso:
1. come possiamo sceglere la vonlonta' di Dio di fronte due o piu situazioni urgente o importante nel momento presente? --- Aldi e Karl
2. "is it okey to lie when it is beneficial to the brother or to the situation?------Jay
3. Chi e' Dio per i Focolarini?---richmond

jono

Dalla Corea

Vorrei aggiungere
1. ora dei comunioni(fra i gen3)
2. bella merenda (i nostri mangiano...abbastanza)

Chiaretto

Prime idee

Riassunto
1-La formula gen3
2-Gesu' in mezzo
3-Domande dei gen3
4-Festa dell'ultimo dell'anno (numeri culturali)
5-Visita alla cittadella
6-Bukas palad e Pagasa (gen3 in azione)
7-Conoscere le Realta' dell'Opera (famiglie,scuola gen2,scuola esterni,casa sacerdotale,Focolari) (Si potrebbe pensare che alcune unita' gen3 siano ospiti per una cena in diversi focolari,famiglie,scuola gen etc.?)
8-Preparare esperienze dei gen3 sul coloriamo la citta' o come vivono la realta' gen nei loro ambiemti etc.(da non nsacondere le difficolta')
9- Jan Cochua e Rissa Delosangeles sui Mass media
10- Sport (Hiking,etc.)

Numero dei gen3 circa 100/110 al momento.Eta' dai 12 ai 17anni
30 dicembre incontro Agostino e Nadia con gli animatori
31 dicembre 1-2-3 gennaio Asian Congress in Tagaitay
4 Gennaio giornata per i gen3 di Manila,piccoli e I gen3 piu' nuovi, nel Centro zona di Manila.

Ognuno e' invitato ad aggiungere cose importanti che ci siamo detti, ma che non sono in questo elenco.1 e grazie per tutto,

Lorenzo

(gennaio 4 i gen della Corea probabilmente faranno un giro turistico, al quale si potrebbero aggiungere i gen3 che verranno da altre nazioni)